Il CARMI museo Carrara e Michelangelo a Villa Fabbricotti è dedicato alla figura di Michelangelo, e vuole illustrare il rapporto dell'insigne maestro con Carrara e con il suo marmo, materiale che amò sopra ogni altro.
Si racconta il pittore, lo scultore, l’architetto, nel complesso della Villa Fabbricotti, immersa nel verde del Parco della Padula. Elemento cardine e svettante di un insieme, che celebra l’arte più amata da Michelangelo, la scultura. La villa infatti, come l’astro di un sistema planetario che emana il suo calore attraverso la divulgazione delle opere del maestro, è contornata da importanti testimonianze scultoree di artisti contemporanei, che mostrano l’ininterrotta capacità del marmo di dare forma plastica a importanti pensieri artistici.
Articolato su tre livelli, il Museo nella villa Fabbricotti, ospita al piano nobile una mostra permanente incentrata sulla figura di Michelangelo. Si tratta di una sede espositiva che illustra attraverso moderne tecnologie il peculiare rapporto dell’artista con il territorio, la città di Carrara e il marmo. Un rapporto viscerale e continuativo alla cui conoscenza il visitatore sarà introdotto attraverso numerose e diversificate testimonianze e alcuni importanti prestiti gentilmente accordati dalla Provincia di Massa Carrara, dall’Accademia di Belle Arti di Carrara e dall’Archivio di Stato di Massa.
Tutte le arti praticate dall’artista di cu si dà conto nel percorso espositivo che mostra come Michelangelo padroneggiando tutte le arti ne sviluppa il valore scultoreo. A testimonianza di ciò, i video con i celebri contributi di Giacomo Manzù, Carlo Ludovico Ragghianti, Luigi Moretti e Michelangelo Antonioni, che sottolineano la portata dell'eredità artistica e culturale di Michelangelo, una vera e propria venerazione anche da parte di artisti e intellettuali del XX secolo,
E Carrara, che ieri come oggi, accoglie artisti da ogni parte del mondo, non poteva non volgere il proprio sguardo anche agli intrecci fra Michelangelo e la Contemporaneità, cercando di illuminare e annodare fili sottili, e talvolta trascurati, fra il portato dell’eredità del Buonarroti e i multiformi esiti dell’arte del XXI secolo. Con facsimilari pregevolmente realizzati sono presenti nel museo artisti come Rothko, Le Corbusier, Arata Isozaki e Robert Venturi, con il suo vassoio originale ispirato alla romana Piazzadel Campidoglio (1983-85), e Jean Fabre (2011) che accolglie il visitatore nel pianerottolo intermedio con le due gigantografie della sua riedizione della Pietà vaticana.
Il piano terra rialzato, pensato per le mostre temporanee, ospita una sezione di approfondimento sulla storia della Villa e della famiglia Fabbricotti, a cura di Cristiana Barandoni.
Photo credit: ©Michele Ambrogi
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