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AVENZA

Da sempre nodo strategico di traffici e commerci soprattutto legati al marmo proprio per la sua posizione sulla Via Romea o Francigena, Avenza era parte integrante della “plebs civitatis” del Vescovo di Luni e quindi della “mansio” di Luni descritta da Sigerico nel suo ritorno a Cantherbury nel 990 d.C, non a caso i primi Statuti Comunali di Carrara furono dati dal Vescovo di Luni nel 1235 proprio nella chiesa di Avenza. Numerose nel territorio di Avenza le attivitā legate alla lavorazione del marmo estratto sulle sovrastanti Alpi Apuane: stoccaggio, taglio dei blocchi in lastre, lucidatura, realizzazione di oggetti, lavorazione artistica.

Della parte antica resta la torre di Castruccio Castracani, principe lucchese, con la cinquecentesca Casa Castellana, (oggi sede dell’ostello “Antonio Mazzi” che ospita i pellegrini, donata alla parrocchia dalla famiglia Mazzi) e parte dell’antica cinta muraria con la porta del borgo, nonchč l’antica chiesa di San Pietro con la sua collezione di opere d’arte “Erratiche”, dal Medioevo all’etā moderna, tra le quali il famoso “Trittico Ringli” del 1438, raffigurante San Pietro, Sant’Antonio Abate e Santa Maria Maddalena, opera di gran pregio commissionata all’artista fiorentino noto come Maestro di Sant’Ilvo da Pietro di Giovanni Ringli, di origine svizzera, qui inviato da Francesco Sforza a presidiare la Via Francigena. L’opera, dopo aver fatto il giro del mondo e diversi passaggi di mano, č stata riscoperta e acquistata a una battuta d’asta a Londra e riportata in Italia nel 2018. L’opera č tornata definitivamente in possesso di Avenza nel 2019, grazie al parroco, con il supporto finanziario di tutta la comunitā.

Trittico Ringli

(Trittico Ringli - Foto concessa dalla Parrocchia di S. Pietro a Avenza)

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