Carrara, la città dove tutto parla di marmo e con il marmo, come se fosse uno strumento di linguaggio con il quale generazioni di abitanti hanno imparato a esprimersi.
Un centro storico ricco di bellezza dove puoi soggiornare accanto a Michelangelo circondato da volti scolpiti in una forte identità.
Una lunga storia. Da scoprire. Lentamente.
Una storia che parla degli Apuani, delle loro battaglie contro i Romani che conquistarono questa fetta di terra tra mare e montagne, da cui presero il prezioso marmo necessario per abbellire Roma imperiale.
Una storia che passa attraverso il destino, la crescita e il declino, della vicina città-porto di Luna (oggi Luni) da cui partivano i blocchi e del suo Vescovo al quale, nel 963, l'imperatore donò la "curtem de cararia".
Una storia che ci parla della città medievale che crebbe intorno al Duomo e alla piazza antistante come il cuore pulsante della vita cittadina.
Le guerre tra guelfi e ghibellini e l'arrivo della famiglia Cybo Malaspina, il cui governante più famoso, Alberico I, creò una città rinascimentale intorno a Piazza Alberica: mura, strade, piazze, palazzi, che è la struttura del centro storico che possiamo ancora vivere oggi.
Una storia di vescovi, principi e famiglie, prima aristocratiche e poi borghesi, che devono le loro fortune alle concessioni sulle cave. E intorno a loro, l'infinita umanità dei cavatori, degli operai delle cave, dei trasportatori, degli artigiani, degli scultori, degli operai, dei lavoratori, delle donne, degli uomini e dei bambini che hanno legato il loro destino a una sequenza di tre termini che tutto il mondo conosce: marmo di Carrara.
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Il legame di questa terra con l’estrazione del marmo, il cuore profondo di queste montagne, precede il periodo della conquista romana che con questo materiale prezioso celebrerà le varie fasi della sua ascesa. Oltre 2000 anni di storia testimoniati dagli attrezzi ritrovai nella Cava Romana di Fossacava. Duemila anni.
La luce in cui si rifletteva la bellezza della Roma imperiale nasceva qui, nei 3 bacini marmiferi dove anche Michelangelo ha trovato la materia giusta per i suoi capolavori. Canova ha perfino inciso il suo nome, come un qualsiasi studente in gita, sulla pietra dell’edicola di Fantiscritti.
Tre sono i principali bacini marmiferi con i borghi dei cavatori dove è ancora possibile respirare l’atmosfera e gustare il cibo di un tempo sospeso: Torano, Miseglia (o Fantiscritti), Colonnata, quest’ultimo famoso in tutto il mondo per il lardo che ancora oggi viene stagionato nelle vasche (conche) di uno speciale tipo di marmo che viene estratto solo ed esclusivamente in questo luogo.
Cave come immensi anfiteatri e altre come gigantesche cattedrali scavate nel cuore della montagna. Panorami mozzafiato da scoprire lungo i sentieri del Parco. Opere d'ingegneria come i Ponti di Vara, il scenografico ponte lungo la Via Marmifera che vi regalerà l’ennesima composizione di immagini perfetta. Linee ed armonia.
Da fissare negli occhi e portare con voi per sempre.
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Appena dietro la città di Carrara e precedute da un leggero movimento collinare, si staccano imperiose le vette delle Alpi Apuane.
Hanno profili che impongono rispetto per le pendenze dei loro versanti, valli che incidono la morfologia come profondi solchi di un immenso aratro, il bianco del marmo che le fa sembrare innevate anche quando in piene estate le osservi dalla spiaggia. E sono così vicine che ti sembra di poterle toccare prima di tornare a riva.
Un mondo di picchi superbi e panorami vertiginosi, di abissi verdi e di profondità carsiche, di fiumi nascosti e anfiteatri naturali.
Una biodiversità straordinaria da proteggere per le generazioni future. Un equilibrio delicato, in perenne evoluzione, tra estrazione del marmo e tutela della natura.
Il leggendario marmo di queste montagne è una roccia metamorfica, ossia che ha subito una profonda e davvero particolare trasformazione della sua struttura. All’origine era un grande deposito di calcare che si era lentamente formato sul fondo di un piccolo “oceano ligure” nato dalla separazione dei continenti. Un deposito di calcare in alcune zone particolarmente puro, simile a quello delle zone caraibiche con le scogliere coralline e le sabbie bianche e purissime delle Bahamas.
In seguito al cambio dei movimenti della crosta terrestre, con il blocco africano che spinge contro quello europeo, i sedimenti calcarei vengono compressi e andranno a formare le montagne dell’Appennino.
Ma in quelle che diventeranno le Alpi Apuane questo processo avviene in maniera speciale perché quel deposito di calcare purissimo viene trasformato da pressioni e temperature eccezionali con la roccia che si comprime sempre di più.
Il risultato è la modificazione della struttura cristallina della base calcarea che diventa il nostro splendido marmo, in pratica un composto di carbonato di calcio a grana medio/grossa di aspetto zuccheroso, chiamato infatti saccaroide, dalle incredibili proprietà fisiche ed estetiche. Michelangelo docet.
Ma le montagne non sono solo marmo e oltre agli affascinanti scenari dei bacini marmiferi che si possono scoprire con le auto e le jeep delle guide specializzate, la vera essenza delle Alpi Apuane viene rivelata solo a chi le viene a scoprire lentamente, a piedi o in bicicletta, seguendo sentieri creati per rivelare scenari, silenzi e magia. Avvolti da un cielo dove dominano le aquile reali.
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Carrara città vasta, dalle montagne al mare, circondata e protetta da tanti piccoli borghi come piccole gemme incastonate sulle rocce, in attesa di essere scoperti nel loro respiro intimo, profondo e diverso uno dall’altra.
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Avenza è un quartiere, il più grande, della speciale formazione urbanistica della città di Carrara che dalle montagne scende fino al mare. E’ un territorio intermedio, una cerniera tra mondi, un luogo di passaggio, di protezione, di cura del viandante. E lo è sempre stato.
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Tre chilometri di costa sono il terminale delicato di una città lunga, che parte da montagne imperive e imponenti, dirada lungo colline che accolgono borghi montani, trova il suo cuore nel centro storico di una città che attraversa i secoli e le stagioni della civiltà.
E infine scende, come un fiume, verso il mare, dove si riunisce con quel materiale da cui tutta la storia di Carrara ha avuto origine.
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