Torna la rassegna "Una storia da raccontare": il primo protagonista è Bobo Rondelli in concerto sabato 15 luglio al Palco della Musica
Torna la rassegna “Una storia da raccontare”: il primo protagonista è Bobo Rondelli in concerto sabato 15 luglio al Palco della Musica
Dopo il debutto la scorsa estate, torna la rassegna promossa dall’Assessorato alla Cultura e prodotta dal Settore Cultura del Comune di Carrara dal titolo “Una storia da raccontare”.
Musica e parole sono il filo conduttore di tre serate in programma al Palco della Musica in piazza Gramsci a Carrara: si comincia sabato 15 luglio con l’esibizione di Bobo Rondelli, si prosegue sabato 22 luglio con Alberto Fortis, per finire sabato 29 luglio con Costanza Alegiani Folkways e il suo omaggio a Lucio Dalla.
Inizio spettacoli ore 21.30, con ingresso libero. Sono previsti posti a sedere, senza possibilità di prenotazione.
Finalmente Bobo Rondelli & Le Chitarre da Ripostiglio, con lo spettacolo “Forse che si, forse che no”, porta sul palco tutte le sue canzoni più ironiche scanzonate. Tutte quelle canzoni che ci hanno fatto morir dal ridere durante i suoi concerti. Alcune sono finite nei suoi dischi mentre altre non sono mai state incise su nastro: dalla storica “Mantenuto”, passando da “Gigolò a Rotterdam” a “Domani mi sparo” fino ai “Dolori del giovane Walter”, un viaggio alla riscoperta del lato più giocoso e scanzonato di Bobo che per questa occasione speciale è accompagnato da Luca Giacomelli e Luca Pirozzi, due pilastri della pluripremiata band Musica da Ripostiglio.
Arrivato alla soglia dei 60 anni, Bobo Rondelli si sente vivo come non mai. Un percorso unico e inimitabile, fatto di musica e parole, teatro e cinema, risate e pianti, tanti dischi ma soprattutto centinaia di concerti fatti su grandi palchi e piccole pedane, nelle piazze più sconfinate come nei piccoli paesi, in teatri importanti e osterie dimenticate. Spinto da sempre a dare tutto al suo pubblico, a sviscerare le sue emozioni senza filtri, senza concessioni alla pubblica morale, Rondelli è sempre stato il peggior manager di se stesso, ma allo stesso tempo considerato da pubblico, critica e colleghi uno dei più importanti cantautori del nostro tempo.