LAVORO - Cura del territorio e opportunità di lavoro per ventotto disoccupati con il bando per lavori di pubblica utilità
Con la costituzione dell'associazione temporanea di scopo che vede firmatari il Comune di Carrara, la società AMIA e il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, si avvia ufficialmente il progetto 'La mia Carrara' finalizzato all'assunzione a tempo determinato di ventotto persone in cerca di lavoro e inattive, residenti a Carrara e iscritte alle liste di collocamento, che verranno impiegate in lavori di pubblica utilità.
Il progetto, di circa 300 mila euro, è finanziato per il 52% dalla Regione Toscana con fondi del POR Regionale sulla linea di stanziamento comunitario del Fondo sociale europeo, e per la restante parte da Comune di Carrara, che è anche soggetto capofila, AMIA S.p.A e Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord.
Si tratta di un progetto lodevole, secondo l’Amministrazione comunale, dato che unisce la necessità di tenere puliti fossi, canali e caditoie (che solitamente sono quelli che vanno in sofferenza prima di tutti in caso di forti piogge) e l’esigenza di lavoro, che purtroppo nel nostro territorio è ben presente. Carrara ha già pagato ampiamente i disagi dovuti alla fragilità del territorio da un punto di vista idrogeologico. Con questa firma viene realizzato nei fatti l’impegno avviato nel 2016 a conferma del fatto che i buoni progetti non hanno colore politico.
E' innegabile che in un periodo di profonda crisi economica, che va a coinvolgere anche il ceto medio e che comporta impoverimento diffuso e consequenziale richiesta di aiuti anche al sociale, progetti come questi sono accolti con il massimo favore.
I ventotto nuovi posti di lavoro verranno attivati con contratto part time: 12 occupati lavoreranno per 10 mesi per il Consorzio di Bonifica e verranno impiegati in interventi focalizzati nel Fosso della Macchia e sul Torrente Carrione.
Contemporaneamente AMIA seguirà con 16 persone, assunte per 12 mesi, lavori che verranno svolti su superfici urbane che riguarderanno la pulizia di caditoie, vecchi canali irrigui, l'individuazione di eventuali scarichi fognari nelle acque meteoriche e alcune manutenzioni nelle aree ad uso pubblico. Tutte attività che contribuiranno al recupero di zone degradate e a favorire il recupero idrogeologico di aree naturali sensibili. La zona di Carrara è, infatti, individuata dalla normativa vigente in materia come area di crisi ed è pertanto ammessa a presentare progetti di pubblica utilità che favoriscano l'occupazione di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro, inoccupati, disoccupati di lungo periodo e persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, che non possono usufruire degli altri ammortizzatori sociali.