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CARRARA: LA STREET ART, FRA ARTE CONTEMPORANEA, SPAZIO PUBBLICO E IDENTITA’ TERRITORIALE.
Per lungo tempo considerata un epifenomeno legato alla cultura underground, la Street Art ha dimostrato di aver conquistato il diritto di cittadinanza nel mondo dell’arte contemporanea.A Carrara, un progetto promosso dal Comune, nell’ambito del bando della Regione Toscana “Toscaincontemporanea2020”, progettato dal collettivo artistico Orticanoodles e curato da Alessandro Romanini, la street art, dimostra le sue molteplici capacità.Il progetto prevede un intervento del collettivo milanese sullo Stadio dei Marmi e un workshop sulla street art nelle sue varie componenti tenutosi nell’autunno del 2020.Sviluppato con dinamiche digitali imposte dal distanziamento sociale, il workshop ha coinvolto attivamente gli studenti del liceo artistico Gentileschi, che hanno realizzato una serie di ipotesi progettuali con tutoring degli artisti e dei professionisti del mondo dell’arte in vesti di docenti-relatori.Tra i docenti, Orticanoodles e il curatore e docente Alessandro Romanini, il direttore museale e curatore Fabio Cavallucci, lo storico dell’arte e giornalista Federico Giannini, l’artista Massimiliano Pelletti, lo studio di progettazione digitale Red Studio e il regista Marco Proserpio (autore del documentario The man who stolen Banksy).L’intervento sui muri dello stadio, che verrà effettuato nella primavera 2021, è dal punto di vista procedurale, un’operazione che crea una dialettica di interazione fra varie discipline artistiche.La pittura che funge da catalizzatrice dell’interazione fra le discipline che operano nell’ambito della sintassi dello spazio, come l’architettura e la scultura, lavorando in una direzione isincretica.L’opera di Orticanoodles è un vero e proprio compendio visuale di alcuni dei principali capolavori storici della scultura, realizzati con il prezioso marmo di Carrara, da artisti come Michelangelo, Bernini e Canova e contempla omaggi alle maestranze locali che hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione dei capolavori stessi e a rendere Carrara famosa nel mondo.L’intervento di urban art mira anche a creare un’iconografia in linea con i linguaggi contemporanei e che sia anche in grado di rappresentare la dimensione identitaria del territorio.Oltre ai deittici che rinviano ai capolavori della storia dell’arte – tra i più distinguibili il David e il Laocoonte sinonimi di scultura e capolavoro - realizzati con la materia di cui sono fatti i sogni degli artisti e ai loro artefici, il marmo, sulla gradinata Baffo- curva nord Lauro Perini campeggiano anche i simboli principali dell’identità territoriale; dalla figura della ruota che simboleggia il motto comunale “Fortitudo mea in rota” che è incastonato anche nel duomo cittadino, e la data di fondazione della squadra locale, i cui colori sono le note cromatiche dominanti dell’intervento artistico.La street art in questo caso mette in campo tutte le sue prerogative, da quella di recupero di aree urbane ed edifici in condizione di progressiva desuetudine e corruzione strutturale, a quella di coinvolgere attivamente le fasce giovanili di pubblico con un linguaggio aderente alla contemporaneità, passando per la capacità di attivare dinamiche relazionali e di risvegliare l’identità collettiva di un territorio vocato all’arte come Carrara.In particolare questo intervento, dimostra di saper fare interagire le iconografie contemporanee con le solide dinamiche della ritualità collettiva odierna messa in moto dallo sport e di contribuire a rinnovarle in una dimensione relazionale.L’intervento urbano, site specific a Carrara, dimostra anche come la street art abbia conquistato una maturità non solo linguistico-espressiva ma anche di carattere professionale e operativo, come dimostra in questo caso specifico la capacità dimostrata dal collettivo Orticanoodles di collaborare con istituzioni pubbliche e private in maniera sinergica, per realizzare opere su un tempio della ritualità collettiva sportiva, come lo Stadio cittadino.Allo stesso tempo questa iniziativa urbana, nella sua articolazione espressiva e didattica, dimostra come questi interventi concertati, comportino un progresso nelle capacità di programmazione e di visione della res pubblica da parte di tutti gli agenti coinvolti, pubblici e privati.